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“Full immersion” nella splendida VAL D’AOSTA in un alternarsi di possenti castelli (Savoia, Avise, Sarre) e città come GRESSONEY SAINT- JEAN, COURMAYEUR (la regina delle Alpi ai piedi del Monte Bianco) ed AOSTA, il tutto arricchito da prelibatezze enogastronomiche locali.

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PROGRAMMA 

VENERDI’ 5 MAGGIO
Partenza ore 7 per Pont St. Martin, il più alto ponte romano (I sec. AC) ad una sola arcata, imponente testimonianza della romanizzazione della Valle d’Aosta. Pranzo tipico a base di portate selezionate della tradizione.

 Nel pomeriggio arrivo a  Gressoney-Saint-Jean, elegante località turistica a 1385 metri di altitudine, è situata in un contesto scenografico particolarmente interessante per la vista offerta sul ghiacciaio del Lyskamm e sull’imponente massiccio del Monte Rosa.

La storia di Gressoney è strettamente legata alla comunità Walser, una popolazione di origine germanica giunta in questa zona più di otto secoli or sono attraverso il Colle del Teodulo. Il patrimonio tradizionale, mantenuto vivo dal Centro Culturale Walser e dal gruppo folkloristico, si riflette ancora oggi nell’architettura originale con i tipici stadel, nella lingua parlata  il Titsch, e nel prezioso costume femminile, indossato anche dalla Regina Margherita di Savoia, che trascorreva a Gressoney le sue vacanze estive. La prima sovrana d’Italia, grande amante della montagna, diede un grande impulso allo sviluppo di questi luoghi, che divennero meta di molti turisti.

La Regina Margherita di Savoia fece costruire come residenza estiva  Il Castel Savoia, dove si può ammirare un interessante  giardino botanico. La costruzione del castello fu commissionata all’Arch. Stramucci nel 1899 e la Regina vi dimorò fino al 1925.

Arrivo in serata ad Aosta, sistemazione in hotel, cena e pernottamento.

 SABATO 6 MAGGIO
Prima colazione e partenza per Courmayeur ai piedi del massiccio del Monte Bianco (che ammireremo da un fantastico Belvedere), in un anfiteatro verdeggiante cinto da foreste di conifere, montagne e ghiacciai. Pur essendo una località turistica di rilevanza internazionale, Courmayeur conserva un’atmosfera alpina autentica, che si avverte sia passeggiando tra i negozi del centro sia nei villaggi che circondano l’abitato principale e che si spingono fino alla testa della valle centrale, dove la Dora della Val Veny e la Dora della Val Ferret confluiscono nella Dora Baltea.

Pranzo Tipico e trasferimento al borgo Castello di Avise, un fabbricato di tre piani, affiancato da una torre quadrata.

Questo maniero, eretto dai d’Avise, una delle famiglie nobili più antiche e importanti della Valle d’Aosta, nel 1492 non è un castello come altri, ma una  casaforte , ne fa da contorno una torre quadrata che ha un bel motivo decorativo a caditoie, e sul lato sud si apre una serie di finestre geminate a chiglia rovesciata.

Sopra il portone d’ingresso il visitatore viene accolto dal sempre attuale motto della famiglia dei d’Avise “Qui tost Avise tart se repent” (chi pensa prima poi non si pente), L’interno, affrescato e con arredi riflettenti il gusto “ufficiale” dell’epoca, comprende una grande sala con il camino, la “camera della cassaforte” e la “sala delle mensole”, dove 14 mensole di legno scolpito rappresentano figure di animali, mostri e personaggi in vesti quattrocentesche.

La località Avise aveva un tempo una sua rilevante importanza strategica, ne è testimoniata tutt’oggi i suoi tre castelli e il ponte medievale. Avise sorge a 762 metri in posizione dominante sul versante orografico sinistro della Dora e i dintorni del paese sono coltivati a viti, da cui si produce il noto vino “Petit Rouge”. Tra i reperti di epoca romana si apprezza un tratto della Via delle Gallie, chiamato Pierre Taillée (pietra tagliata) a causa dell’incisione nella roccia che fu necessaria per aprire il varco verso le valli del Monte Bianco.

Nel pomeriggio visita al Castello Reale di Sarre (in località Lalex) costruito inizialmente come una casaforte o una torre a guardia del territorio si hanno notizie a partire dal XIII secolo. Nel 1364 Amedeo VI di Savoia concesse il feudo e la casaforte annessa a Enrico di Quart ma alla sua morte avvenuta nel 1377 il castello tornò ai Savoia che lo affidarono soltanto nel 1405 al nuovo feudatario Thibaud de Montagny. Da allora la proprietà del maniero vide l’avvicendarsi di diverse famiglie e nel 1708 il castello venne acquistato da Jean-François Ferrod d’Arvier, un ambizioso industriale arricchitosi con forniture militari e con lo sfruttamento delle miniere di rame di Ollomont.

Egli, per dar prova della propria agiatezza, fece ricostruire interamente il castello conferendogli l’aspetto attuale, risparmiando dal rifacimento soltanto la torre. Tuttavia, nel 1730, a seguito del tracollo economico che travolse Ferrod, un’ipoteca sul castello consentì ai precedenti proprietari, i legittimi eredi della famiglia Rapet, di impadronirsi nuovamente del maniero. In seguito, la proprietà passò ai Nicole de Bard e successivamente alla famiglia Gerbore. Il castello divenne proprietà dei Savoia nel 1869 con re Vittorio Emanuele II, che commissionò ulteriori ampliamenti, l’innalzamento della torre centrale e la realizzazione delle scuderie, con l’intento di trasformare il castello in una delle maggiori residenze stagionali dedicata al loisir venatorio, sua nota passione. Il roi chasseur  frequentò molto il castello per via delle importanti battute di caccia nelle vicine valli di Cogne, Valsavarenche, Val di Rhêmes, territori che un tempo costituivano la sua personale riserva di caccia e che attualmente sono parte della vasta area del Parco Nazionale del Gran Paradiso.

Il castello fu assai frequentato dalla famiglia Savoia con Umberto I che lo fece decorare con i numerosi trofei di caccia visibili nella Galleria dei Trofei e nella collezione museale. I Principi di Piemonte Umberto II e Maria José che, dopo averne fatto rimodernare gli ambienti nel 1935, utilizzarono il castello come residenza stagionale per i soggiorni dedicati alle loro numerose escursioni alpine ma fu anche il luogo dove la principessa Maria José si rifugiò con i figli nei periodi più difficili del secondo conflitto mondiale. Rimasto di proprietà della famiglia Savoia fino 1972, il castello venne acquistato dallo stato italiano che nel 1989 lo affidò alla Regione Valle d’Aosta per sottoporlo a un lungo restauro prima di aprirlo al pubblico.

Oggi il castello reale di Sarre rappresenta un’importante testimonianza della Famiglia Reale in Valle d’Aosta, nonché custode delle tante memorie venatorie ed escursionistiche dei Savoia. Rientro in hotel, cena e pernottamento.

 DOMENICA 7 MAGGIO
Prima colazione in hotel e passeggiata nel centro storico di Aosta: il percorso di visita andrà a toccare i principali monumenti di epoca romana e medievale quali: il Ponte romano, l’Arco di Augusto eretto nel 24 a.C. – la Porta Praetoria, il Teatro romano (esterni) Piazza Chanoux, e la Cattedrale di S. Maria Assunta . Nel centro storico si potranno trovare diversi punti vendita prodotti tipici.

Proseguimento in direzione di Nus e Pranzo Tipico Valdostano a Maison Rosset.

Nel pomeriggio Fenis ed i suo Castello – diversamente dagli altri castelli, costruiti per scopi bellici e di protezione, il castello di Fénis non è situato sulla sommità di un promontorio, bensì su un lieve poggio privo di difese naturali.
Unendo ai caratteri della fortificazione quelli della residenza signorile, il castello di Fénis fu infatti la prestigiosa sede di rappresentanza dei maggiori esponenti della famiglia Challant, che lo dotarono dell’imponente apparato difensivo, nonché di eleganti decorazioni pittoriche, simboli di potenza e di prestigio.
L’architettura del castello di Fénis è il risultato di campagne costruttive succedutesi negli anni: torri e mura merlate furono aggiunte verso la metà del secolo XIV da Aimone di Challant al torrione preesistente, già dimora abituale — un secolo prima — del visconte Gotofredo II.
Il castello di Fénis appartenne ai signori di Challant del ramo di Fénis fino al 1716, quando fu ceduto al conte Baldassarre Castellar di Saluzzo Paesana. Le vicende che segnarono la storia di quella famiglia condussero il maniero a un lento degrado, preludio dell’abbandono che lo vide trasformato in abitazione rurale: le sale del pianterreno furono adibite a stalle, mentre il primo piano fu usato come fienile.
Il recupero del monumento si deve ad Alfredo d’Andrade, che acquistò il castello di Fénis nel 1895 e, dopo averne restaurato le parti più rovinate, lo donò allo Stato. Oggi l’edificio è di proprietà della Regione autonoma Valle d’Aosta.

Viaggio di ritorno con arrivo previsto per le ore 21.30

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QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE:   €   535,00 con un minimo di 30 partecipanti .

Partenza da: Vicenza Est Autostrada ore 07.00 –dove potranno confluire anche i soci zona Euganea – a richiesta possibili fermate a Verona Sud e Milano ed altre che si rendessero necessarie.

 

La quota individuale di partecipazione comprende:

  • Trasporto con Pullman Gran Turismo – Pensione completa dal pranzo del 1° gg al pranzo del 3° gg – incluse bevande ai pasti (1/4 vino + ½ minerale) –
  • Pranzo Tipico Valdostano in Agriturismo comprendente: varietà di antipasti, due primi della tradizione, secondo con contorni, dessert, vino acqua e digestivo della Casa.
  • Sistemazione in hotel 4* in camere doppie.
  • Visite guidate come da programma e ingressi al Castel Savoia, Castello di Sarre, Castello di Fenis e, tempo permettendo e disponibilità di visita a quello di Avise.

 

La quota individuale di partecipazione non comprende:

  • Assicurazione annullamento di € 22,00 a persona da richiedere al momento dell’iscrizione per infortunio/malattia/positività COVID ante partenza o insorgenza in corso di viaggio (massimale standard € 1.000,00). Il certificato di malattia/infortunio dovrà essere prodotto entro 24 ore dalle prestazioni sanitarie (cure/ricovero/diagnosi)
  • Supplemento singola € 110,00 a persona
  • Ulteriori Ingressi non previsti
  • Tassa di soggiorno, mance
  • Tutto quanto non espressamente indicato.

   

 A Courmayeur (facoltativa ed in base alle condizioni meteo) per chi fosse interessato possibilità di visitare la nuovissima funivia SKYWAY Monte Bianco con cabine panoramiche rotanti a 360° sino ai 3462 mt di Punta Helbronner. In vetta panorama mozzafiato sull’intera catena del Monte Bianco. E’ possibile raggiungere la Stazione intermedia del Pavillon a 2.173 mt. I biglietti possono esssere acquistati on line al costo attuale di € 55 per l’intera tratta e € 22 per la stazione intermedia. Vi è inoltre la possibilità di acquistarli in loco fatto salvo la disponibilità dei posti. Tempo a disposizione per la discesa entro le ore 11.00.

 Il viaggio sarà realizzato nel rispetto delle semplici ma importanti norme sulla sicurezza sanitaria; a bordo saranno disponibili igienizzanti e presidi anti-Covid secondo i protocolli in vigore.

Prenotazione entro il 20 marzo 2023 con invio del modulo di adesione, che potete scaricare cliccando qui, ad assdi.centrale@assdinazionale.it

 Per informazioni:

  • Segreteria Assdintesa ai numeri 0444 305073 – 0444 316632
  • Mara Dalla Bernardina 3484220001 // WhatsApp 351 9290729

 

 ORGANIZZAZIONE TECNICA CALIBA Viaggi S.r.l